Ho aggiornato il contenuto della pagina il 23 Gennaio 2024

Non chiamatela hotel, la Minervetta a Sorrento. Non è un albergo tout court. È la casa di Marco De Luca, viaggiatore, scenografo, interior designer, collezionista colto e compulsivo.

Posto incredibile, di quelli che una volta sola non basta. Dove vuoi tornare, per poter svegliarti in un’altra camera. E poi ancora un’altra. Perché qui ogni camera è diversa, unica, irripetibile. Sono 12, tutte con finestre o balconi che sembrano precipitare in mare, sulla marina di Sorrento. Colori e geometrie cambiano di camera in camera: ora il giallo, il blu, il rosso, l’azzurro. Prima ancora che si parlasse di armocromia, Marco De Luca ci ha insegnato l’uso potente dei colori. La sua cifra espressiva. Insieme al culto dei dettagli, del collezionismo.

C’è un mondo dentro La Minervetta, fatto di viaggi, ricerche, incontri, passioni, ricordi. Il metissage di oggetti, motivi, texture, arredi, opere d’arte e design di ogni epoca e provenienza è sorprendente. L’occhio curioso ne esce stordito: ceramiche, vetri vintage, immagini sacre, ex voto, conquillage, rami di corallo, modellini di velieri, mappamondi, libri ovunque, icone sacre, antiquariato e oggetti cult degli anni Sessanta e Settanta. Una wunderkammer in salsa mediterranea. Una profusione di oggetti, sapientemente accostati. Si riconoscono pezzi del collettivo Memphis, di Giò Ponti, Gaetano Pesce, Ettore Sottsass. E opere di Pistoletto e Schifano. Una collezione colta ed eclettica che si rinnova di continuo, perché a Marco piace aggiungere pezzi, cambiare posto ad alcuni.

La casa risale agli anni Cinquanta, era la casa dei nonni, Giovanni Cacace albergatore Sorrentino e Wanda Schwartz, danese, arrivata a Sorrento per amore. Insieme gestivano l’albergo La Minerva e un ristorante da grandi numeri proprio dove oggi c’è la terrazza della Minervetta. C’è una vecchia foto in bianco e nero che ce lo ricorda. Nel 2006 Marco ha rilevato tutto e dato inizio al suo progetto. Dalla nonna danese, ha ereditato la predilezione per il rosso e blu, i colori tipici danesi, e la passione per le righe. Sono i colori oggi che scandiscono la grande terrazza spalancata al mare e al Vesuvio (che da qui ha tutt’altra prospettiva), spazio di meditazione, di tempo lento e ritrovato. Sono i colori che tornano nella cucina, aperta agli ospiti, dove viene preparata e allestita una prima colazione memorabile, un capolavoro di torte, crostate, marmellate, formaggi e latticini, i pomodori di Sorrento, le noci, i fichi d’india, gli agrumi, il pane fresco. Una festa di alzatine in ferro smaltato, ceramiche vietresi, brocche, vetri, cesti, scatole di latta e taglieri di legno. E poi le fantasie di Lisa Corti, che alla Minervetta ha dedicato la collezione estate 2023: tovagliette, tovaglie, piatti e sottobicchieri che qui hanno trovato il loro posto.

I giardini terrazzati che digradano sino alla Marina di Sorrento sono un’altra meraviglia: appartati, quasi segreti, bordati di erbe aromatiche. Ci sono una piscina, racchiusa tra muretti di tufo, chaise longue e sdraio per abbandonarsi al relax. E anche qui, sculture in ceramiche e oggetti di ricercato collezionismo.

Da un anno circa, le cose belle della Minervetta sono proposte nel Bazar che è a pochi passi in via Capo 17. Uno spazio di esposizione e vendita dove si possono acquistare le ceramiche disegnate da Marco de Luca e realizzate dagli artigiani vietresi, una collezione di piatti decorati da motivi geometrici e dall’iconico “cuore blu”. Ci sono poi gli oggetti di vari brand come Bitossi, Memphis Milano, Gaetano Pesce e una ricca selezione di libri di Assouline e Taschen.

A rendere unico e speciale questo luogo è anche la crew che ci lavora, che accoglie e fa sentire a casa. Sono la grande famiglia di Marco, parte integrante del progetto e dell’esperienza.

PS Ho scritto de La Minervetta la prima volta nel 2008, per AD con le foto di Massimo Listri. E recentemente su DOVE, tra i 100 alberghi che valgono il viaggio (leggi qui) Resta senza alcun dubbio uno dei miei posti del cuore, fonte di inesauribile ispirazione.

La Minervetta. Via Capo, 25 Sorrento.