Ho aggiornato il contenuto della pagina il 30 Aprile 2021

C’è un piccolo villaggio dal nome arabeggiante, arroccato su una rupe scoscesa tra i calanchi della Lucania. È La Rabatana di Tursi, un groviglio di case di pietra circondato da profondi e cupi burroni.

Ha origini antiche, quando i Goti tra queste terre costruivano castelli. Ma furono i Saraceni intorno al IX secolo a chiamarla Rabatana, da Rabat o Rabhàdi o Arabum tana.

Oggi appare come uno dei tanti paesi dimenticati di quell’Italia minore e bellissima di cui il Sud è pieno.

Dalla metà del Novecento l’abitato si è via via spopolato ed è stato per anni un paese fantasma. E in parte lo è ancora oggi.

Si contano  meno di 15 abitanti, più gatti che persone. Si cammina tra ruderi di case sbilenche, con i tetti crollati e le finestre spalancate sui burroni.

Un misto di malinconia e bellezza.

“Vendesi” si legge qua e là. Quattro mura pericolanti e nuovi sogni da costruire.

C’è chi lo ha fatto davvero. Ha comprato casa quassù, lontano da tutto e tutti, per viverci.

Come Martine Greslon-Collins che è arrivata da Londra un giorno per caso e non è mai più andata via.

“I have spent a lifetime searching for the place l belong……..and 10 years ago l found Tursi. This is where my heart is, my soul is and my life is now. There have been a few mistakes along the way, which l stupidly allowed into my life, but now it is truly a paradise living here. My bella Basilicata”, scrive così sulla sua pagina Facebook.

Nel 2007 ha comprato una vecchia casa nel centro del paese, l’ha ristrutturata e ci ha fatto anche un b&b.

Si chiama L’Orangerie Luxury Retreat e il lusso qui è fatto di silenzi magici, di emozioni ormai rare come dormire in una camera senza il tetto, sotto una coperta di stelle; di cose semplici e piatti cucinati con amore da Martine che, come dice lei, è cuoca autodidatta.

Ci sono anche un piccolo albergo e un ristorante nel paese. Aprono con l’arrivo della bella stagione e di qualche turista.

Sono da vedere nel centro del villaggio la Chiesa di Santa Maria Maggiore e il lavatoio pubblico ancora in funzione.

Un sentiero conduce al Convento di San Francesco, isolato e silente sulla collina di fronte alla Rabatana: risale al 1441, ma dal 1914 è in stato di abbandono.

 

 

il Convento di San Francesco, Tursi