Ho aggiornato il contenuto della pagina il 9 Luglio 2019

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Quattro ore di cammino e quasi 900 mt di dislivello per raggiungere la vetta occidentale del Corno Grande (2912 metri), la cima più alta del Gran Sasso d’Italia.
Partiamo alle 7.30 da Campo Imperatore a quota 2100mt, il sentiero segnato passa accanto all’Osservatorio Astronomico, prosegue sotto il monte della Portella fino alla Sella di Monte Aquila. Da qui si imbocca il sentiero che si stacca a sinistra in direzione del ghiaione del Brecciaio. La salita si fa sentire fino a raggiungere la Sella del Brecciaio a quota 2506 metri. Ci fermiamo per la prima sosta. Si prosegue, passi piccoli e silenzio fino a raggiungere la Conca degli Invalidi che guarda il Corno piccolo. Da qui il pendio si fa sempre ripido, si sale tra le rocce aiutandosi con le mani senza perdere di vista i segnavia. Dopo un’ora siamo in cresta ed è spettacolare l’affaccio sulla Conca del Calderone.
La vetta è a dieci minuti di roccia. Alle 11.30 siamo in cima, a quasi tremila metri. C’è una grande croce di ferro benedetta da Giovanni Paolo II a cui gli escursionisti lasciano preghiere: fazzoletti, scampoli di tessuto, bandiere tibetane e rosari. Firmiamo il libro della vetta, un grande libro rosso, custodito ai piedi della croce. Affido anche io al vento la mia preghiera: annodo un fazzoletto bianco su cui scrivo “Pace, amore, vita”. C’è un’energia speciale quassù. Ecco perché lo chiamano il Piccolo Tibet d’Italia. La vista è spettacolare. La discesa nel primo tratto sassoso è impegnativa. In circa due ore e mezza torniamo alla base di partenza, ma prima deviamo per il Rifugio Duca degli Abruzzi che vale una sosta.

In totale, comprese le soste, si cammina tra salita e discesa circa 7 ore.
Periodo consigliato da luglio a settembre. In vetta il tempo può cambiare repentinamente.
Da vedere in zona i borghi di Castel del Monte, Santo Stefano di Sessanio e Rocca Calascio.

Escursione fatta il 22 luglio 2018 con Micaela.