Ho aggiornato il contenuto della pagina il 7 Giugno 2020

C’è un’antica via gradonata che taglia la collina di Posillipo, da via Manzoni alla baia di San Pietro ai due frati. Un cammino che esiste da sempre, una strada che parte dal mare, una linea che sale in collina…il percorso della città obliqua, cantava Edoardo Bennato.

Non l’avevo ancora mai percorsa perché è un gioiello nascosto e negletto, maltrattato e spesso impraticabile, però una volta l’anno viene ripulita da detriti ed erbacce. E allora torna ad essere la meraviglia che è: gradinate, anse di tufo giallo e basoli di pietra lavica, salti e scorci di mare all’improvviso. Ginestre e canneti.

 

Si parte da via Manzoni, all’altezza dell’ufficio postale, e si scende giù per la collina. Una fuga di scale che taglia via del Marzano e via Villanova prima e poi via Petrarca per poi letteralmente precipitare verso il mare.

Le distanze d’un tratto si accorciano, in meno di venti minuti si arriva su via Posillipo. Sono venti minuti di silenzio e di prospettive diverse. La città sembra lontana.

Arrivati su via Posillipo, si attraversa la strada e si continua verso il mare della baia di San Pietro ai due frati: ancora scale, irte e malconce, strette e buie. Lungo la via si aprono case, portoni, abusi edilizi e alla fine il mare e il Vesuvio davanti.

A proposito delle pedamentine di Napoli, Silvio Perrella scriveva: sono poesie urbane che si contrappongono alla dilagante prosa di una città affollata quasi più di automobili che di umani. Il Petraio, la Pedamentina di San Martino, Calata San Francesco, Sant’Antonio ai monti sono tutti percorsi verticali, il tesoro della città antica, sudore e fatica quotidiana.

Si contano circa duecento scale e vie gradonate a Napoli, un patrimonio unico solo in parte realmente recuperato (nel 2014 scrivevo un lungo reportage per L’Espresso: “Napoli segreta, le scale delle meraviglie” ). Sono percorsi geniali, scorciatoie e zone franche, passaggi segreti, salite e calate. Un tempo erano appannaggio di monaci e muli, di pescatori e contadini. Oggi di pochi coraggiosi, di chi ha gambe buone, tempo e curiosità. E sono stupore e occasione di cammino per quella nuova generazione di viandanti laici ed urban trekkers in fuga da una società che ci vuole sempre seduti.