Ho aggiornato il contenuto della pagina il 30 Luglio 2023
Caracol in spagnolo è la chiocciola, la conchiglia. Caracol a Napoli è un piccolo ristorante annidato nella falesia tufacea di Capo Miseno, a Bacoli. Lo trovi imboccando la strada stretta e tortuosa che conduce al Faro.
In realtà la macchina arriva fino al parcheggio dell’Hotel Cala Moresca, da qui si prosegue con un’auto quattro per quattro lungo un sentiero stretto e ripido che scende verso il mare.
Caracol è una terrazza a sbalzo nella roccia, protesa sul mare come la prua di una nave.
È una stanza con cucina a vista e solo quattro tavoli (con la bella stagione si mangia fuori).
E mare ovunque, silenzio e volo di gabbiani. Al tramonto poi è magia pura.
Io ci sono stata in una serata di metà ottobre, con una luna quasi dorata, accolta da Ciro Sannino, grande professionista di sala e sommelier, vecchia e cara conoscenza ai tempi di Aquapetra Resort&Spa. Al tavolo ho ritrovato un altro volto amico, Giannantonio Scotto di Vetta, impeccabile, per anni in forza a Sud Ristorante con Marianna Vitale e Pino Esposito.
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Ciro Sannino
In cucina c’è Angelo Carrannante, napoletano, classe 1979 e belle esperienze a Roma, a Sorbo Serpico – al Marennà dei Feudi di San Gregorio – a Sorrento, al Grand Hotel Excelsior Vittoria.
Dal 2019 Angelo è Stella Michelin. È giovane, poco incline ai riflettori, creativo, ma anche fedele al territorio.
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Angelo Carannante
Non c’è una carta, ma la possibilità di scegliere tra due percorsi, Miseno di sette portate (110 euro) e Baia di nove (130 euro), entrambi di mare. E affidarsi allo chef.
Affidarsi, questa la raccomandazione. E viversi il viaggio. Che emoziona subito con l’aperitivo, un mosaico di texture, sapori, piatti, ciotoline, superfici, morsi croccanti e più avvolgenti bocconi.
Ho preso il percorso Baia di 9 portate e voglio citare almeno due piatti: il Battuto di gamberi rossi marinati al Tosazu, spuma di cicerchie, lime e polvere di plancton e gli Spaghettoni con crema di friarielli e zenzero, scampi e neve di mozzarella.
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Battuto di gamberi rossi marinati al Tosazu, spuma di cicerchie, lime e polvere di plancton
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Spaghettoni con crema di friarielli e zenzero, scampi e neve di mozzarella.
L’esperienza c’è. Ed è fatta anche di tanti dettagli, di preparazioni ultimate al tavolo come la Gola di spigola marinata in salsa Teriaki, maionese alla brace e salsa chimichurri.
Caracol è aperto anche la domenica a pranzo. Ma il consiglio è andarci di sera, arrivare prima del buio per godersi la natura selvaggia del luogo e l’incanto del tramonto con vista su Procida ed Ischia.
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