Ho aggiornato il contenuto della pagina il 9 Maggio 2022

Lo spazio diventa un tutt’uno con le opere. Le opere occupano quasi ogni superficie. Si rincorrono, si sovrappongono. Linguaggi diversi, generazioni e provenienze diversissime. Dall’avanguardia newyorkese a quella cinese. Olio su tela nera, acrilici e smalti, stampe digitali, sculture, fotografia, legno, plexiglas, alluminio, corda, porcellana, tessuto. Differenze, integrazioni, collaborazioni.

È la mostra negli spazi di Made in Cloister, il chiostro di Santa Caterina a Formello, a Porta Capuana a Napoli. Si chiama Interaction e porta a Napoli 28 artisti e artiste da tutto il mondo, nomi del calibro di Laurie Anderson, Maurizio Cattelan, Mimmo Paladino, Julian Schnabel, Peter Halley. Tutti invitati a dialogare e interagire con il luogo e tra loro.

Un bel progetto che porta la firma di Demetrio Paparoni e che cerca di trasmettere come linguaggi differenti possano confrontarsi senza perdere le proprie peculiarità e convivere al di sopra di ogni conflitto, orizzonte politico, geografico e culturale.

Un’occasione per conoscere l’arte di nuovi protagonisti della scena internazionale come Ljubodrag Andric, John Armleder, Paolo Bini, Frederik De Wilde, Sergio Fermariello, Giovanni Frangi, Georg Oskar Giannakoudakis, Wang Guangyi, Gottfried Helnwein, Paolo Iacchetti, Ruprecht von Kaufmann, Liu Jianhua, Iva Lulashi, Jason Martin, Rafael Megall, Marco Neri, Nicola Samorì, Vibeke Slyngstad, Natee Utarit, Joana Vasconcelos, Ronald Ventura, Nicola Verlato, Serena Vestrucci.

Invitati a partecipare, ciascuno si è confrontato con lo spazio, il chiostro rinascimentale. Molti hanno interagito tra loro – tra gli altri Julian Schnabel e Laurie Anderson, Sergio Fermariello e Paolo Bini -, pur partendo da poetiche lontanissime, sia dal punto di vista formale che concettuale. L’area espositiva diventa spazio condiviso in cui le differenze si incontrano integrandosi.

Il risultato è un insieme. Che stordisce, che richiede tempo per leggere tutto con attenzione.

Al centro del chiostro ruba lo sguardo la mega installazione Flaming Heart 2019-2022 di Joana Vasconcelos, artista portoghese, classe 1971, nota per le sue opere su larga scala. È un gigantesco cuore di filo e tessuti vari, cucito a mano, ricamato, lavorato a maglia ed uncinetto, con lunghi tentacoli, di un rosso accesso e vibrante.

Senza Titolo 2022 è l’opera site specific di Mimmo Paladino. Sergio Fermariello è l’autore dei due grandi nodi in alluminio, K-not, e di altri due interventi. Di Nicola Samorì è l’Olio su lino che sembra riprendere i colori degli intonaci del chiostro.

E sono di Maurizio Cattelan i 45 piccioni che vi sembreranno veri, appollaiati in alto, sotto le lunette. Sono tassidermizzati, ovvero impagliati, imbalsamati, quasi a ricordare quando in questi luoghi dimoravano auto, incuria e piccioni.

La mostra prosegue fino al 17 settembre. Andateci! E’ aperta dal mercoledì al sabato dalle 11 alle 19 e la domenica dalle 10 alle 14. Il giovedì c’è apertura serale.

Fondazione Made in Cloister, Piazza Enrico de Nicola 48, Napoli

info@madeincloister.it