Ho aggiornato il contenuto della pagina il 23 Marzo 2024

Un cielo stellato, una bambina che cavalca un unicorno, Frida Kahlo e Garibaldi a cavallo.  I muri raccontano a Valogno, piccola frazione di Sessa Aurunca ai piedi del vulcano spento di Roccamonfina, nell’Alto casertano.

Un paese dipinto. Che sembra balzato fuori da un libro di fiabe. Tre chiese e meno di cento abitanti. Niente bar, tabacchi e alimentari. Ma più di sessanta interventi d’arte, tra murales e istallazioni. Si cammina tra i vicoli del borgo e si scoprono muri, volte, porte, balconi dipinti. Sono paesaggi onirici e scene di vita semplice, figure fantastiche, fate, esploratori e briganti. Qui un vascello incantato, lì una mongolfiera. E ancora funamboli e giocolieri. Una scoperta continua, tra anfratti dipinti, poesie scritte sui muri.

Valogno è uno di quei tanti paesi dell’Italia minore, del Sud, che è stato via via abbandonato negli anni Cinquanta. La sua storia di borgo d’arte comincia una decina di anni fa con Giovanni Casale e sua moglie Dora Mesolella che lasciano Roma e si trasferiscono proprio a Valogno, il paese dei loro genitori, per curare la malattia rara del figlio Pasquale. <<I murales nascono dalla volontà di colorare un dolore>>, raccontano. l loro progetto si chiama “I colori del grigio”, oggi associazione culturale. <<Il grigio è il colore del dolore esistenziale e del dolore di luoghi che la mano dell’uomo ha deturpato con il cemento cancellando le estetiche rurali millenarie>>. La storia di Valogno si intreccia con quella di Giovanni e Dora. Sono loro a commissionare e finanziare il primo murales che viene completato nel 2009. Poi altri, di anno in anno un crescendo. Il colore sui muri diventa terapeutico.

I vecchi muri grigi sono oggi narrazioni felici, nelle cantine e nei cortili delle case disabitate ci sono studi d’arte e botteghe creative. C’è Il Pensatoio, un cortile che accoglie con un pianoforte dove chi vuole può sedersi a suonare. C’è il Baciatoio dove solo chi si ama davvero è invitato a baciarsi sotto le fronde di un albero dipinto. <<In sette anni sono arrivati in questo paesino sconosciuto più di ventimila visitatori. C’è chi torna ogni anni. Chi si ferma per qualche giorno>>. L’arte può cambiare le sorti di un luogo.

Valogno è rinata. I portoni delle case sono aperti. Gli anziani del borgo scrutano dalle finestre, si affacciano e salutano i visitatori. È tornato il colore ed è tornata la vita. In tanti hanno preso casa qui. All’inizio del paese il grande murales di Valentino Silvestre che ritrae Frida Kahlo ricorda che siamo nel borgo degli artisti e degli spiriti liberi. Eccoli gli artisti di Valogno, sono Emanuele Giampaolo, Nello Collaro, Alfredo Troise, il musicista Andrea Carboni, Silvio Fusco, Alex Treglia, Fiorella Tedesco, Iole Mirante, Pasquale Casale, Franca Gestro.

Giovanni e Dora vivono qui, accolgono sempre con entusiasmo i visitatori e propongono la “Passeggiata esperenziale condivisa” tra le stradine del borgo.

Il territorio intorno è quello del Parco Regionale di Roccamonfina e Foce del Garigliano: castagneti secolari, sentieri, cascate e vigneti. Gli escursionisti più allenati ci vengono in cammino partendo da Roccamonfina, un percorso ad anello di 12 km, con dislivelli di 300/400 metri, (da fare con la guida ambientale escursionistica Chicca Battista che trovate su Fb al nome di Stradamarecielo) che attraversa boschi, radure, borgate abbandonate come Matteoli. Sessa Aurunca è a 4 km.