Ho aggiornato il contenuto della pagina il 16 Luglio 2021

Due grandi occhi blu come il mare del golfo, uno sguardo potente come solo Jorit sa fare. È il suo nuovo intervento, questa volta su una superficie piana, il lungomare di Napoli.

Non è un murales, ma una gigantesca tela in PVC che per oltre 300 metri occupa l’asfalto di via Caracciolo e su cui hanno dipinto altri artisti.

Con Jorit ci sono le opere di Shaone, Iabo, Zeus, Tres,Yele, El Nigro, Cref e Cocchia e un gruppo di dodici studenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.

Un’opera collettiva di grandi dimensioni (la tela è lunga 300 metri e larga 11) che mette insieme linguaggi, storie e colori diversi.

C’è Iabo, artista e writer ben noto, con “Batman&Robin” ritratti nella sua personalissima cifra.

C’è Cocchia con i suoi supereroi, i “Supernormal”, icone pop prese in prestito al mondo dell’arte e dei cartoon, ciascuno a proprio modo eroe inconsapevole come San Gennaro. C’è “L’agguato” di Shaone, al secolo Paolo Romano, che raffigura una coda di Sirena, Partenope, che scappa e si infila in un tombino stradale, fugge da un essere malvagio che l’afferra e l’avviluppa. Tra graphic design, videogioco e arte si muove Enzo Cref che firma il Labirinto di Partenope, versione aggiornata dell’impianto urbanistico della città antica, intreccio geometrico di cardini e decumani.

 

Infine Jorit campeggia al centro col suo volto di donna, con quegli occhi dallo sguardo potente. Guardano lontano, in alto, verso un orizzonte verticale. A guardarli da vicino sono due voragini che sembrano risucchiarti dentro.

È la forza di Jorit. <Si chiama Sara o forse Sarà – spiega – è il ritratto di una ragazza che sogna, che guarda lontano. È vita, è speranza e rinascita>.

Foto dell’opera di Jorit ripresa col drone (credits Jorit)

 

Art&more è il nome del progetto che sarà visibile su via Caracciolo, all’altezza della Rotonda Diaz, fino al 21 luglio.